Relazione di Giovanni Cominelli al seminario di Libertà Eguale Milano Lombardia svolto all’Eremo San Salvatore.
Siamo tutti costruttori della “città terrena”, per usare l’espressione classica di sant’Agostino.
Jacques Brel: “Non erano della stessa sponda, ma cercavano lo stesso porto”.
Non sappiamo se esiste una “Città di Dio”, come teorizzò sant’Agostino nel “De civitate Dei contra paganos” scritta tra il 413 e il 426, dopo che era venuto Milano a fare il precario di retorica. Qui ha scritto le Confessioni. Casciago (Varese) o Cassago Brianza (Lecco)?
Ma certo le sfide della “città umana” sono davanti a noi. Guerra, trans-umanismo, post-umanismo, accelerazionismo, nuova Genesi, I. A. mettono in questione la condizione umana quale fino ad ora abbiamo conosciuto. Sopra tutto, l’esistenza umana. Hans Jonas nel “Principio responsabilità” aveva enunciato il seguente postulato etico: “Che in nessuna sfida dell’agire umano l’essenza e l’esistenza dell’uomo siano mai la posta in gioco”. Ed è, invece, esattamente quanto sta accadendo.
La principale: che tipo di uomo ci prepariamo a progettare?
Il paradosso di Ernst-Wolfgang Böckenförde: Lo stato liberale secolarizzato si fonda su presupposti che esso stesso non è in grado di garantire. Questo è il grande rischio che si è assunto per amore della libertà. Da una parte, esso può esistere come stato liberale solo se la libertà che garantisce ai suoi cittadini è disciplinata dall’interno, vale a dire a partire dalla sostanza morale del singolo individuo e dall’omogeneità della società. D’altro canto, se lo Stato cerca di garantire da sé queste forze regolatrici interne attraverso i mezzi della coercizione giuridica e del comando autoritativo rinuncia alla propria liberalità be ricade – su un piano secolarizzato – in quella stessa istanza di totalità da cui si era tolto con le guerre civili confessionali»
Con quali categorie teoriche la Chiesa interpreta il mondo che abbiamo di fronte, quali azioni ne vengono e perché ci coinvolgono?
